Chi è Irama e come ti descriveresti a chi ancora non conosce la tua musica? Come mai la scelta di questo nome d’arte?
Irama è un cantautore che sta tentando un percorso musicale che riunisca nei suoi brani la freschezza delle produzioni internazionali e sonorità invece tipicamente italiane. Nei miei brani ricerco la crudezza e la metrica tipica del rap nelle strofe, mentre negli incisi mi sposto verso melodie particolarmente orecchiabili e “pop”. I miei testi sono un alternarsi di messaggi diretti e emozioni filtrate da metafore, come i grandi cantautori ci hanno insegnato. “Irama” significa “ritmo” in malese. Scelsi questo nome anni fa come omaggio alla mia attitudine verso tutto ciò che è ritmo.
Come è nata la passione per la musica?
Sinceramente non ricordo un momento nella mia vita in cui la musica non ci fosse. Sin da piccolissimo la musica era con me. Per questo devo probabilmente ringraziare anche la mia famiglia e l’educazione ricevuta.
Come nascono le tue canzoni? C’è una sorta di routine creativa oppure cambia di volta in volta?
Le canzoni del disco in uscita il prossimo 12 febbraio sono tutte nate da una interazione artistica con Giulio Nenna, che è il compositore delle musiche. Partiamo da un’idea, una sensazione, un’emozione. A quel punto Giulio mi propone una musica su cui io scrivo le liriche. Giunti a questa situazione, si instaura un vero e proprio ping pong creativo, in cui cerchiamo di far intrecciare ed innescare totalmente i due elementi - testuale e musicale. Mi piace pensare alla nascita di ogni canzone come ad un lavoro artistico ed anche artigianale. Ogni brano deve avere la sua - e solo la sua - misura e dimensione.
Speranze per il futuro a lungo termine e parole chiave della tua predisposizione d’animo per affrontare Sanremo?
Per il futuro spero unicamente di fare della mia musica, la mia vita. Parole chiave per affrontare Sanremo: concentrazione, verità, divertimento.