Avevamo parlato di Ed Sheeran quando, con il suo primo album “+”, stava cominciando a farsi conoscere in giro per l'Europa.
La sua voce confortante, il suo talento musicale e il suo aspetto da “tenero Teddy Bear” [cit. di uno qualsiasi degli Sheerios, il suo fandom] sono stati però notati da molte più persone, grazie anche alle sue collaborazioni con i One Direction e alle sue canzoni apparse in colonne sonore di film quali “Lo Hobbit” e “Tutta Colpa Delle Stelle”.
Nel corso di tre anni o poco più il giovane talento inglese, insieme alla sua chitarra, si è fatto largo nella giungla dell'industria musicale internazionale, diventando uno dei fenomeni più interessanti di crossover, da tenere sott'occhio e seguire con attenzione.
Il sold out dell'Alcatraz di Milano del 20 novembre parla già abbastanza chiaramente di per sé, ma se proprio non avete ancora inquadrato bene la situazione possiamo anche aggiungere che le due date di gennaio del 26 e del 27 (Roma e Milano, siate preparati!) sono già sold out da mesi.
Certo, il pubblico estremamente giovane tradisce l'interpretazione di Ed Sheeran quale fenomeno più vicino ai cosiddetti teenage idol che facente parte della nuova leva del cantautorato inglese, ma il giovane redhead è interessante proprio per questo.
Giovane, ma non sprovveduto e, soprattutto, non impaurito da quella feroce macchina che risponde al nome di “music industry”: ha collaborato con i produttori più importanti della scena internazionale; vince premi a destra e a manca; collabora con artisti famosi in tutto il mondo, senza montarsi la testa o intaccare la sua vena artistica, eppure è anche il ragazzo che, nel bel mezzo del concerto, annuncia che sta per cantare una canzone ancora non pubblicata da nessuna parte ed è in grado di imporre il silenzio a quasi 3000 ragazzine urlanti, in fila dal giorno prima per arrivare il più possibile vicino al proprio idolo.
Così come è il ragazzo che tiene il palco completamente da solo, insieme alla sua chitarra acustica (alternata a quella elettrica), apparendo sul palco alle 21:02 e scomparendo alle 23 e qualche minuto, dopo due ore ininterrotte di musica, in cui ha incantato tutti con una capacità di tenere il palco che da un ragazzo come lui non ci si aspettava. Fa sorridere la sua fissazione per l'armonizzazione dei cori del pubblico (ci ha passato parecchio tempo nel corso del concerto), ma lascia a bocca aperta quando sfrutta la loop station in modo incredibile per quello che è stato un concerto davvero stupefacente, se si pensa che è stato tenuto in piedi da un ventitreenne timido e un po' impacciato quando si tratta di stare davanti alla macchina fotografica.
Non ci resta che attendere gennaio, per ascoltare quelle canzoni che sono state lasciate fuori dalla fittissima scaletta del primo concerto italiano di Ed Sheeran, che né lui, né i suoi fan dimenticheranno così facilmente.
Specie dopo averlo sentito cantare “Con Te Partirò...”!
Foto di Debora Cinganelli
Ed Sheeran per la prima volta live in Italia incanta Milano
Chiara Colasanti | 27 novembre 2014