Giovani talenti crescono
Adesso “parlo io”
Diciassette anni e già due esperienze discografiche: Alessandro Casillo è pronto a conquistare il pubblico con la sua voce. E intanto sogna il suo tour
Jacopo Saliani | 13 febbraio 2014
È appena uscito il tuo nuovo disco #ALE: quale tra le nove canzoni ha più significato per te?
Le amo tutte: faccio fatica a fare una scelta, davvero. Parlo io, che chiude l’album, è forse il primo brano a cui abbiamo cominciato a lavorare, lo abbiamo presentato alla commissione di Sanremo lo scorso anno. È cambiata molto da allora, ma continua ad emozionarmi.

Cosa provi quando canti?
È un po’ come sentirsi a casa. Mi sento a mio agio, sento che sto facendo una cosa che veramente mi piace.

A quanti anni hai cominciato a studiare canto?
Non ho mai studiato. Quando sono entrato a “Io canto” ho cominciato a lavorare con i consulenti della trasmissione, a seguire i loro preziosi consigli.

A proposito di “Io canto”: da lì è iniziata la tua popolarità. Quanto credi che conti la televisione per far emergere il proprio talento?
Quando passo per gli studi di Mediaset vado sempre a salutare tutti. Lo zio Gerry, che mi è sempre stato vicino, ma anche gli autori, i produttori, i tecnici, e tutte le persone che mi hanno fatto sentire parte di una grande e bellissima famiglia. La persona a cui sono più affezionato è Roberto Cenci, il mio “padrino” artistico. Credo che la televisione sia di grosso aiuto per chi vuol far emergere il proprio talento. Cantanti, ballerini, ma anche chef e manager: oggi sembra che tutto debba passare necessariamente dal talent show. Giusto o sbagliato che sia, evidentemente non ci sono alternative, il percorso è quasi obbligato.

Hai vinto Sanremo Giovani nel 2012: qual è il ricordo più emozionante di quella esperienza?
Ricordo il caos dietro il palco, la tensione, l’emozione. Sono momenti che non dimenticherò mai, al di là della vittoria.

Come riesci a conciliare la scuola con la carriera artistica che hai intrapreso?
Non è semplice, ma si fa. Ogni tanto sono costretto a perdere qualche giorno di scuola e questo significa doversi impegnare un po’ di più per stare “al passo”.

Cosa pensano le “Casilline” del tuo nuovo taglio di capelli?
Non lo so! Spero si siano abituate…io sono molto più comodo! Comunque mi interessa di più sapere cosa pensano delle mie nuove canzoni!

Oltre ad essere un bravo cantante sei anche un calciatore provetto, l’elemento di punta della Nazionale Cantanti: a chi dedichi i tuoi goal?
A nessuno in particolare, credo. La cosa bella della Nazionale Cantanti è che giochi sempre con uno scopo ben preciso, che è la beneficienza. Stai correndo, ti stai divertendo, e lo stai facendo per aiutare qualcuno: è una sensazione bellissima.

Che consigli ti senti di dare ai giovani che desiderano intraprendere la carriera da cantante?
È difficile. Ci vogliono il talento, la passione, e tantissima umiltà. E anche tanta fortuna: il classico trovarsi nel posto giusto, al momento giusto.

Quali i tuoi progetti futuri?
Presenterò il disco in giro per l’Italia, e questo mi darà la possibilità di incontrare le persone che mi seguono e che mi vogliono bene. Mi piacerebbe in futuro fare dei concerti: ci stiamo lavorando, non è facile, ma è in assoluto la cosa che più desidero.