Il mare dentro e fuori di noi
Incontri che cambiano la vita
La giovane cantautrice Erica Mou ci parla della sua musica e delle sue collaborazioni, nate per caso e mai a tavolino. Come quella con Boosta, il tastierista dei Subsonica, che ha prodotto il suo ultimo album, “Contro le onde”
Mattia Marzi | 13 novembre 2013
Sei una cantautrice, quindi questa domanda è d’obbligo: da dove trai l’ispirazione?
Non c’è una regola fissa, generalmente prendo spunto dalle cose pratiche: oggetti che mi circondano, racconti, film, libri, pensieri. A volte mi spingo un po’ più in là con la fantasia e mi perdo nell’immaginazione.
A Sanremo 2011 hai avuto modo di farti conoscere dal grande pubblico. Ti ripresenteresti in gara, stavolta tra i big ovviamente?
Non ho ancora valutato un’eventuale partecipazione, ma dopo la bella esperienza del 2011 posso dire che non mi dispiacerebbe affatto. Quello che conta, a Sanremo, è avere le canzoni giuste per arrivare alla gente. Se queste canzoni arriveranno... (ride, ndr).
Sei tornata da poco dagli States, dove hai tenuto due concerti e due seminari presso le più importanti Università californiane: cosa ti ha dato questa esperienza?
Questo è il terzo anno che vado a suonare negli Stati Uniti ed è un'esperienza che ogni volta mi coinvolge e che mi consente di confrontarmi con un pubblico diverso; quest’anno mi sono esibita in un club di San Francisco e sul palco della nuova edizione della manifestazione musicale Hit Week, a Beverly Hills. Nei due seminari che ho tenuto presso le Università di San Diego, poi, ho avuto modo di discutere con gli studenti delle differenze culturali tra Italia a Stati Uniti, esibendomi negli intervalli tra una conferenza e l’altra.
A proposito di concerti: sei stata una delle protagoniste del concerto-tributo a Lucio Dalla organizzato da Franco Battiato. Per l’occasione, hai omaggiato Lucio cantando insieme ad Enrico Ruggeri La casa in riva al mare. Cosa ti è rimasto di quella serata?
La casa in riva al mare è una canzone stupenda e cantarla è stata un’emozione unica: ricordo che quella sera, al Teatro Greco di Milo, si respirava un’atmosfera sospesa, magica, quasi sacra.
Uno dei brani contenuti nel tuo ultimo album in studio Contro le onde, ovvero Dove cadono i fulmini, è stato scelto da Rocco Papaleo come colonna sonora del suo ultimo film. Come è nata questa collaborazione?
Partiamo da un presupposto: negli ambienti musicali possono avvenire due tipi di incontri, iperstrutturati (cioè pensati a tavolino) o umani. Ecco, quello con Rocco è stato un incontro umano, di cuore, nato quasi per una coincidenza: aveva appena finito di girare Una piccola impresa meridionale, ma avvertiva la mancanza di una canzone che accompagnasse i titoli di coda e che avesse, per questo motivo, uno stretto rapporto con il contenuto del film.
E Dove cadono i fulmini interpreta il senso del film?
Sì, è un brano che parla di un viaggio, una crescita individuale che passa attraverso il mare e il superamento di alcuni limiti che noi stessi ci poniamo: proprio come succede nel film, nel quale un gruppo di persone ristruttura le proprie esistenze.
Quella con Boosta (tastierista dei Subsonica, ndr), che ha prodotto il tuo ultimo album in studio, è stata una collaborazione “iperstrutturata” o umana?
Umana, senza ombra di dubbio. Il 2013, per quanto mi riguarda, è stato un anno fortunato proprio dal punto di vista degli incontri: fu la Caselli a suggerirmi di conoscere Davide (nome all’anagrafe di Boosta, ndr): nel giro di poco tempo tra noi due si è creato un bel feeling e appena ho saputo che sarebbe stato disposto a produrre Contro le onde ho preso un aereo e sono volata a Torino. Con Davide ci siamo confrontati, l’ho osservato al lavoro e abbiamo lavorato insieme fianco a fianco (scrivendo anche un paio di brani a quattro mani). Il risultato finale è stato un disco rilassato e pieno di gioia. Mi piacerebbe davvero tanto poter collaborare di nuovo con lui in futuro, anche se al momento non abbiamo progetti in cantiere.
Cosa farai nei prossimi mesi?
Sarò impegnata soprattutto nella promozione di Dove i cadono i fulmini, un pezzo in cui credo davvero tanto. Tra l’altro, il 15 ottobre è uscito su iTunes un EP contenente una versione acustica del brano. Alla fine dell’anno invece tornerò ad esibirmi dal vivo con la mia band.
Non c’è una regola fissa, generalmente prendo spunto dalle cose pratiche: oggetti che mi circondano, racconti, film, libri, pensieri. A volte mi spingo un po’ più in là con la fantasia e mi perdo nell’immaginazione.
A Sanremo 2011 hai avuto modo di farti conoscere dal grande pubblico. Ti ripresenteresti in gara, stavolta tra i big ovviamente?
Non ho ancora valutato un’eventuale partecipazione, ma dopo la bella esperienza del 2011 posso dire che non mi dispiacerebbe affatto. Quello che conta, a Sanremo, è avere le canzoni giuste per arrivare alla gente. Se queste canzoni arriveranno... (ride, ndr).
Sei tornata da poco dagli States, dove hai tenuto due concerti e due seminari presso le più importanti Università californiane: cosa ti ha dato questa esperienza?
Questo è il terzo anno che vado a suonare negli Stati Uniti ed è un'esperienza che ogni volta mi coinvolge e che mi consente di confrontarmi con un pubblico diverso; quest’anno mi sono esibita in un club di San Francisco e sul palco della nuova edizione della manifestazione musicale Hit Week, a Beverly Hills. Nei due seminari che ho tenuto presso le Università di San Diego, poi, ho avuto modo di discutere con gli studenti delle differenze culturali tra Italia a Stati Uniti, esibendomi negli intervalli tra una conferenza e l’altra.
A proposito di concerti: sei stata una delle protagoniste del concerto-tributo a Lucio Dalla organizzato da Franco Battiato. Per l’occasione, hai omaggiato Lucio cantando insieme ad Enrico Ruggeri La casa in riva al mare. Cosa ti è rimasto di quella serata?
La casa in riva al mare è una canzone stupenda e cantarla è stata un’emozione unica: ricordo che quella sera, al Teatro Greco di Milo, si respirava un’atmosfera sospesa, magica, quasi sacra.
Uno dei brani contenuti nel tuo ultimo album in studio Contro le onde, ovvero Dove cadono i fulmini, è stato scelto da Rocco Papaleo come colonna sonora del suo ultimo film. Come è nata questa collaborazione?
Partiamo da un presupposto: negli ambienti musicali possono avvenire due tipi di incontri, iperstrutturati (cioè pensati a tavolino) o umani. Ecco, quello con Rocco è stato un incontro umano, di cuore, nato quasi per una coincidenza: aveva appena finito di girare Una piccola impresa meridionale, ma avvertiva la mancanza di una canzone che accompagnasse i titoli di coda e che avesse, per questo motivo, uno stretto rapporto con il contenuto del film.
E Dove cadono i fulmini interpreta il senso del film?
Sì, è un brano che parla di un viaggio, una crescita individuale che passa attraverso il mare e il superamento di alcuni limiti che noi stessi ci poniamo: proprio come succede nel film, nel quale un gruppo di persone ristruttura le proprie esistenze.
Quella con Boosta (tastierista dei Subsonica, ndr), che ha prodotto il tuo ultimo album in studio, è stata una collaborazione “iperstrutturata” o umana?
Umana, senza ombra di dubbio. Il 2013, per quanto mi riguarda, è stato un anno fortunato proprio dal punto di vista degli incontri: fu la Caselli a suggerirmi di conoscere Davide (nome all’anagrafe di Boosta, ndr): nel giro di poco tempo tra noi due si è creato un bel feeling e appena ho saputo che sarebbe stato disposto a produrre Contro le onde ho preso un aereo e sono volata a Torino. Con Davide ci siamo confrontati, l’ho osservato al lavoro e abbiamo lavorato insieme fianco a fianco (scrivendo anche un paio di brani a quattro mani). Il risultato finale è stato un disco rilassato e pieno di gioia. Mi piacerebbe davvero tanto poter collaborare di nuovo con lui in futuro, anche se al momento non abbiamo progetti in cantiere.
Cosa farai nei prossimi mesi?
Sarò impegnata soprattutto nella promozione di Dove i cadono i fulmini, un pezzo in cui credo davvero tanto. Tra l’altro, il 15 ottobre è uscito su iTunes un EP contenente una versione acustica del brano. Alla fine dell’anno invece tornerò ad esibirmi dal vivo con la mia band.