Proclamata negli Stati Uniti “Artist to watch 2011”, Nanna Øland Fabricius, in arte Oh land, ha conquistato anche l’Italia con il suo secondo album, omonimo, prodotto dalla Sony Music. La cantante danese, classe 1985, nasce in realtà come ballerina classica, ma per problemi di salute è costretta a lasciare presto la danza. Decide allora di dedicarsi alla musica che inconsapevolmente aveva sempre fatto parte della sua vita, sin dall’infanzia: la madre è una cantante lirica e il padre è un organista. E proprio la mescolanza di ingredienti diversi fanno di Oh Land un’artista davvero interessante: “Vorrei che la mia musica, a risentirla nel 2050, possa ricordare qualcosa di molto classico... come incontrare un estraneo e sentirlo familiare come un vecchio amico”. Il tutto condito da esperimenti multisensoriali: ambientazioni vagamente psichedeliche, palloni e proiettori, luci e glitter. Le atmosfere musicali ricordano un po’ Florence & the machine e Katy Perry, alla quale la lega una storia incredibile: Oh Land ha contattato la prima volta Katy su Twitter e ha finito per aprire i concerti del suo tour negli Stati Uniti.
Il suo ultimo disco contiene 11 brani che la lanciano di diritto sulla scena dell’elettropop mondiale: “Volevo che il mio nuovo album fosse un equilibrio fra la città e la natura, perché sono stata sempre trascinata in queste opposte direzioni. Io mi sento sempre nell’occhio del ciclone”. Ma per noi è nell’occhio, positivo, della critica!
Dalla Danimarca la nuova promessa dell'elettropop
La cantantessa del Nord
Dalla Danimarca la nuova promessa dell'elettropop
Redazione | 7 novembre 2011