Simba arrestato a Barcellona, l’avvocato: “Era lì per lavoro, non per nascondersi”
Redazione | 14 aprile 2025

Simba La Rue è stato arrestato in Spagna venerdì

Photo Credits: Marta Falcon

Hanno arrestato Simba. Lo scorso venerdì 11 aprile il trapper è stato fermato dai carabinieri mentre si trovava a Barcellona ed è stato trasportato in una prigione spagnola, in attesa del trasferimento in Italia. L’arresto è stato una conseguenza di un provvedimento di cumulo di pene che unisce la condanna per la sparatoria di Corso Como e quella per la faida tra trapper.

Le condanne ammontano rispettivamente a 4 anni e 6 mesi e a 3 anni e 9 mesi. L’avvocato di Simba, Niccolò Vecchioni (legale anche di Baby Gang), ha immediatamente collegato la presenza del suo cliente in un’altra nazione a motivi professionali: “Non era latitante, era lì per lavoro”, ha precisato. Secondo il legale, il provvedimento completo relativo al cumulo pene venerdì non era ancora stato notificato. Una volta trasferito in Italia, Simba dovrà scontare le pene a cui è stato condannato in via definitiva.

Inizialmente il trapper aveva ottenuto un differimento della pena per motivi di salute: è noto infatti che Simba convive con problemi alla gamba a seguito di un agguato in cui era stato accoltellato, proprio di conseguenza alla faida con la crew di Rondodasosa. Ma l’11 marzo 2025 è arrivata anche la seconda condanna definitiva e la prospettiva è cambiata drasticamente. Da quel momento, per gli inquirenti, era solo questione di tempo prima che venisse bloccato.

Potrebbe interessarti anche Corso Como, condanne confermate per Baby Gang e Simba La Rue  

Oltre all’amicizia, alla carriera e all’avvocato, Simba La Rue e Baby Gang condividono anche un momento critico dal punto di vista giudiziario. Anche Baby, infatti, ha ricevuto una condanna definitiva nel marzo scorso, sempre per il caso della sparatoria in via Tocqueville: 2 anni, 9 mesi e 10 giorni. Tuttavia, per lui si apre la possibilità di affidamento in prova ai servizi sociali, strada che Simba non potrà percorrere, visto l’entità del cumulo delle condanne.