Elon Musk schernisce Snoop Dogg per l’esibizione al Crypto Ball
Redazione | 21 gennaio 2025

Musk ha tacciato Snoop di incoerenza 

Photo Credits: Duncan Hull, Shealah Craighead, TechCrunch

Questo weekend si è svolta la cerimonia di insediamento di Donald Trump e il suo ormai ministro delle comunicazioni de facto Elon Musk non ha perso l’occasione di puntare il dito su X. Il CEO del social network infatti ha chiamato in causa Snoop Dogg per essersi esibito insieme a Soulja Boy e Rick Ross al Crypto Ball, il concerto in onore di Trump, dopo anni di critiche nei confronti del Presidente.

In un post sintetico ma efficace, Musk ha scritto “Il cambiamento di vibe è reale”: sotto attacco una dichiarazione di Snoop che insultava gli artisti che avevano partecipato alla performance per il Presidente. “Chi suona per Trump alla sua inaugurazione è un ‘jigaboo a** n***a’ e uno ‘zio Tom'”, aveva affermato. Negli anni in effetti Snoop si era speso in molteplici occasioni contro Donald e i suoi sostenitori, ma a un certo punto ha cambiato idea.

Il momento chiave che ha segnato la svolta nella prospettiva di Snoop Dogg è il 19 gennaio 2021, quando l’allora Presidente aveva concesso la grazia a 143 persone, tra cui Kodak Black, Lil Wayne e Michael Harris, caro amico di Snoop e cofondatore della Death Row: “He pardoned Michael Harris. So I have nothing but love and respect for Donald Trump”, aveva dichiarato il DoggFather durante un’intervista al Sunday Times l’anno scorso.

È possibile dunque sostenere una personalità politica per motivi personali, senza condividerne le idee? A giudicare dalla vicenda di Snoop sì, e non è nemmeno una cosa così strana. Questo breve approfondimento è ciò che Musk ben si è ben guardato dal fare: contestualizzare i fatti. Elon non è stupido, anzi, conosce molto bene le dinamiche comunicative e la sua è una strategia lucida di strumentalizzazione delle notizie che spesso sfocia nella disinformazione.

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Presentare il cambio di opinione di Snoop senza includerne le ragioni porta all’insinuazione di due possibili interpretazioni, una più inquietante dell’altra: una lettura è che Snoop si sia ravveduto e abbia finalmente capito quale sia l’ideologia giusta; l’altra, più sottile, implica che “quelli come lui” presentino un’incoerenza di fondo, oppure non siano in grado di avere un’idea propria, o cambino squadra in base a quello che conviene sul momento. C’è da augurarsi che “quelli come lui” siano “i democratici”, o al massimo “i rapper”, e non “i neri”.