La causa di Drake potrebbe avere un obiettivo ben definito
E se a Drake in realtà non importasse affatto di vincere la causa intentata contro Universal Music Group, e il vero motivo dietro alla denuncia fosse di impedire che “Not Like Us” venga suonata al Super Bowl? Questo è l’interrogativo che si sta ponendo il mondo del web man mano che si avvicina il giorno della competizione sportiva -e che Drake inasprisce le sue accuse.
Il 9 febbraio, esattamente tra 23 giorni, Kendrick Lamar salita sul palco per l’Half Time Show del Super Bowl, la cassa di risonanza più potente degli Stati Uniti. Suonare “Not Like Us” davanti ai milioni di persone che, tra lo stadio e la diretta televisiva, seguiranno la gara sarebbe il caso di umiliazione musicale peggiore della storia per Drake.
Forse è proprio per questo che Drizzy ha speso i suoi ultimi mesi nel tentativo di distruggere la reputazione della hit, trasformandola da grido di battaglia della West Coast in un diffamatorio inno antisemita. La metamorfosi, però, non è molto riuscita.
Le recenti azioni legali di Drake contro UMG, legate al brano, sembrano aver solo complicato la situazione. Lo scorso novembre il suo team legale ha presentato due richieste preliminari contro UMG, distributore sia della sua musica che di quella di Kendrick Lamar, accusando la major di diffamazione e di aver artificialmente gonfiato il successo di “Not Like Us” a suo danno. Tre giorni fa Drake ha ritirato una delle richieste, ma solo per presentare il giorno successivo una causa ufficiale contro UMG per diffamazione, legata alla pubblicazione del brano incriminato.
C’è da dire che “Not Like Us” non è esattamente un esempio di canzone per famiglie: i riferimenti alla pedofilia sono espliciti, e per quanto abbia usato dei goffi tentativi di censura in qualche live i toni rimangono diretti. Quello che è abbastanza probabile, però, è che se la NFL e Apple Music (sponsor ufficiale) gli suggeriranno di non suonarla, K-Dot la suonerà a maggior ragione.
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Gli scenari possibili sono tre: Kendrick potrebbe decidere di sua spontanea volontà di non suonare il brano; potrebbe censurare, tagliare o modificare i riferimenti più espliciti e controversi a Drake; oppure potrebbe ignorare la sensibilità delle varie Karen e cogliere l’occasione per ribadire il suo dominio indiscusso sulla scena rap americana. In qualsiasi caso, appena salirà su quel palco, tutti si chiederanno un’unica cosa: “Suonerà ‘Not Like Us’?”.