L’iniziativa porta il rap nelle scuole per contrastare gli atti intimidatori contro gli amministratori locali
Chi l’ha detto che il rap è un genere diseducativo? Secondo gli organizzatori di Vibrazioni di legalità rap e trap sono, al contrario, un mezzo perfetto per sensibilizzare i giovani al rispetto della legge e alla convivenza civile. Il progetto, inaugurato ieri a San Vito dei Normanni, BA, presso il Primo Istituto Comprensivo, nell’ottica della didattica invertita mira a preparare gli studenti alla sensibilizzazione sugli atti intimidatori contro gli amministratori locali. E per farlo si serve di rap e trap.
L’iniziativa, che lunedì farà tappa all’Istituto Tecnico Tecnologico Giorgi di Brindisi per poi spostarsi in altre 17 scuole, è stata ideata ed è coordinata dall’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori contro gli amministratori locali della prefettura di Bari, e conta sul sostegno di diversi partner: Regione Puglia, Anci Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, Ufficio scolastico Regionale per la Puglia, Avviso Pubblico e Libera Puglia.
La viceprefetto Maria Antonietta Olivieri ha spiegato che la scelta di utilizzare il linguaggio musicale e, in particola, rap e trap, per trasmettere il messaggio è dovuta all’importanza per il genere del concetto di comunità e reputazione, accennando anche al rischio del “discredito sui social”.
Il sindaco Silvana Errico, che ha partecipato all’inaugurazione del progetto, si è rivolta direttamente agli studenti: “Noi ce la mettiamo tutta perché certamente qualcuno fra voi sarà amministratore locale ed anche molto di più, glielo auguro”, ha affermato, riferendosi poi alla didattica inversa come modalità di insegnamento valida: “Qui si è abituati alla didattica capovolta: fissata la questione sulla lavagna, al termine della giornata, come sempre, saremo in grado di dare una risposta collettiva che ha fatto crescere tutti”.
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Vibrazioni di legalità è uno dei pochi casi in cui il rap viene percepito come linguaggio giovanile propositivo piuttosto che genere musicale diseducativo da parte di una certa generazione e delle istituzioni. Rappresenta la capacità degli organizzatori di scindere la forma dal contenuto, per cui si è scelto di valorizzare il rap in quanto codice adeguato a trasmettere un messaggio invece di fermarsi al contenuto di tanti testi (soprattutto trap) che sembrano incitare alla violenza, al crimine e alla sopraffazione del prossimo piuttosto che alla collaborazione e alla legalità. Si spera che il progetto sia d’esempio per altre iniziative rivolte ai giovani, magari proprio nelle scuole.