Lil Uzi è stato minacciato dai membri di Heaven’s Gate per violazione del copyright
Che cosa hanno in comune un rapper di Philadelphia e i membri di un culto ufologico nota per un suicidio di massa? Semplice, il logo. O almeno questo è ciò che pensano due membri di Heaven’s Gate, la setta che nel ’97 aveva “portato al livello successivo” 39 persone, della copertina di Eternal Atake 2 di Lil Uzi Vert -e minacciano di portarlo in tribunale.
Lil Uzi aveva già giocato sulle analogie con Heaven’s Gate quando usciva Eternals Atake nel 2020, condividendo su Instagram una grafica per la cover art che dire ispirata al logo del culto è riduttivo: sullo sfondo della superficie di terrestre vista dallo Spazio, le parole “eternal” e “atake” (o “heaven” e “gate”, nell’originale) si incrociano nella forma di una serratura. All’epoca, Uzi aveva anche cambiato temporaneamente l’immagine del profilo con quella di Marshall Applewhite alias Do, leader della setta.
A quanto pare già in questa occasione i due membri a capo del culto (che pare siano una coppia di Phoenix) si erano opposti all’uso pubblicitario del loro logo e dell’immagine del Maestro. “Non cercare di offrirci soldi per risolvere la questione, come l’ultima volta”, hanno ammonito il rapper in un’intervista a Complex, “Non vogliamo i tuoi soldi, non importa quanti sono”. Da bravi religiosi, a loro importa il rispetto.
Questa volta Vert non si è posto limiti e per promuovere l’uscita di Eternal Atake 2 ha pubblicato un trailer esattamente una settimana fa intitolato “The Beginning of the Era” e un altro tre giorni fa, “Uzi The Earthling”. I video sono pensati come capitoli della stessa narrazione che si rifà esplicitamente all’impianto ideologico di Heaven’s Gate: un disco volante esce dall’orbita terreste e entra in un portale dalla forma di una serratura; dall’altra parte il corpo umano di Lil Uzi viene prelevato dal veicolo e una specie aliena ne rimuove la memoria. Eccetto l’ultima parte, l’idea di salire a bordo di un’astronave che avrebbe portato i suoi passeggeri in un’altra dimensione è quella che convinse i 38 accoliti più Applewhite a lasciare il loro “veicolo corporeo” nel ranch di Santa Fe attraverso una combinazione di avvelenamento e asfissia.
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L’icona della serratura che adesso occupa l’immagine della pagina Instagram di Uzi è un chiaro riferimento al logo del gruppo religioso. La coppia di credenti ha sostenuto di aver avuto interazioni legali con il rapper nel 2022 e di essere pronti a tornare in aula se necessario. Per finire, hanno commentato la sua musica con l’ascetico distacco di qualsiasi illuminato: “Vivere in questo mondo è già abbastanza difficile, e non abbiamo bisogno di subire ulteriori danni al cervello ascoltando le sue canzoni”.