Tekashi è stato posto in custodia federale per violazione della libertà vigilata
Violare la libertà vigilata non è una buona mossa, e neanche saltare i test antidroga; ma quando provi a convincere il giudice chiamandolo “Bro” è palese che hai sbagliato proprio tutto. Nonostante la dimestichezza che Tekashi dovrebbe avere con i federali, dopo l’exploit del 2018, sembra che gli manchino le basi della comunicazione formale. Ma comunque questo è davvero l’ultimo dei suoi problemi, visto che rimarrà in custodia fino a metà novembre.
La misura è stata presa dal giudice Engelmayer dopo molteplici “violazioni delle condizioni del suo rilascio sotto supervisione” commesse dal rapper: un viaggio a Las Vegas per un concerto senza aver richiesto un permesso e due appuntamenti per il test antidroga saltati. Tekashi ha provato a difendersi ma il suo tentativo di dichiararsi innocente non è stato accolto. Secondo il giudice, infatti, non si tratta di semplici errori ma di una radicale mancanza di rispetto per la legge.
Diciamo che 6ix9ine non si è nemmeno impegnato molto per dimostrare il contrario: atteso ieri mattina in tribunale, è arrivato in ritardi di ore, cosa che gli è costata un mandato d’arresto. “Non sono una cattiva persona”, ha dichiarato Tekashi, provando a intenerire il giudice; ha sottolineato di completato quattro anni e mezzo dei cinque di libertà vigilata e che i problemi erano cominciati quando la sua supervisione era passata, a luglio, dagli ufficiali del tribunale di New York a quelli del distretto meridionale della Florida, dove ora vive. Colpa loro quindi.
Ha contestato l’affermazione del procuratore secondo cui non avrebbe richiesto il permesso per andare a Las Vegas a inizio settembre e ha detto di aver saltato i test antidroga dopo un falso positivo perché pensava che non “fossero più necessari”, ma ha giurato di essere “squeaky clean”, pulito e lindo. “Sento di non aver fatto nulla di sbagliato”, ha detto, aggiungendo “gli ultimi quattro anni sono stati difficili, bro”. Anche il test risultato positivo per la meth sarebbe solo un malinteso, dovuto all’adderall che assume sotto prescrizione -l’adderall è un farmaco a base anfetaminica utilizzato per trattare l’ADHD.
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Il giudice ha ammesso che alcune delle sue azioni potrebbero avere una giustificazione, ma che complessivamente il suo comportamento rappresenta un tentativo di usare scorciatoie verso la libertà e ha stabilito la reclusione fino alla prossima udienza, fissata al 12 novembre. Apparentemente, Tekashi sconterà la pena nella famigerata struttura federale di Brooklyn dove è recluso anche Diddy. Aveva appena firmato un contratto da 6 milioni con Kartel Music ma dopo l’arresto l’accordo potrebbe saltare.