Diddy avrebbe minacciato e aggredito una donna per un commento sulla vicenda di 2Pac
Nuova denuncia per Diddy, ma stavolta Buzbee non c’entra. Una nuova causa legale è stata intentata contro Sean Combs per un’aggressione risalente al 2018. Tutto sarebbe nato per un commento di Ahley Parham rispetto al coinvolgimento del magante nell’omicidio della leggenda dell’hiphop 2PAc Shakur.
Non si sarebbe trattato solo di un commento, in realtà; Parham avrebbe perseguitato Diddy su Internet cogliendo ogni occasione per additarlo come mandante dell’omicidio di Tupac. Dopo un po’ avrebbero comunicato tramite un incontro via FaceTime, nel quale Puff l’avrebbe minacciata avvertendola che avrebbe “pagato” per i suoi commenti.
Poi sarebbe passato all’azione. Un mese dopo Parham sarebbe stata invitata in una casa a Orinda, CA, con una scusa, ma ad attenderla ci sarebbe stato proprio Diddy. Lì l’avrebbe minacciata con un coltello, poi l’avrebbe aggredita sessualmente insieme ad altri due uomini. Dopodiché avrebbe cercato di comprare il suo silenzio, minacciando la sicurezza della sua famiglia se si fosse rivolta alla polizia.
Tuttavia Parham avrebbe denunciato l’aggressione alle autorità locali, ma nessuna indagine sarebbe stata avviata. Questa causa non è collegata alle centoventi rappresentate da Buzbee, ma è gestita dagli avvocati Ariel Mitchell e Shawn Perez.
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Ieri è stata registrata la prima attività sui social di Combs dal giorno dell’arresto: sulla sua pagina Instagram è stato pubblicato un post per augurare buon compleanno alla sua figlia più piccola, di soli due anni.
Ashley Parham non è l’unica ad aver insistito sul ruolo del magnate nella sparatoria del ’96: Keefe D, arrestato l’anno scorso per l’omicidio di Shakur, ha sempre sostenuto di essere stato solo l’attore materiale del gesto, ma che dietro ci fosse in realtà Puff Daddy.