Il rapper di Baton Rouge è stato fermato martedì con molteplici accuse, tra cui possesso di sostanze e di un’arma. È in attesa del processo federale per possesso di armi da fuoco.
Furto d’identità, falsificazione, tentativo di ottenimento di ricetta medica, possesso di sostanze controllate e possesso di un’arma da parte di un individuo soggetto a restrizioni. Questi i reati contestati a NBA YoungBoy, fermato martedì nella contea di Cache, Utah. Solo un mese fa era stato sospeso il processo per accuse federali relative alle armi da fuoco nei suoi confronti, in attesa di una decisione della Corte Suprema sui diritti del Secondo Emendamento.
YoungBoy era infatti stato incriminato nel marzo del 2021 per possesso di arma da fuoco a Baton Rouge. Un anno dopo era stato condannato agli arresti domiciliari strettamente monitorati dello Utah, ma lo scorso dicembre le condizioni erano state modificate per permettergli l’accesso ai trattamenti per la salute mentale. La terapia sarebbe collegata all’uso di droghe da parte del rapper, problema che potrebbe averlo portato a violare le condizioni del suo arresto: a febbraio, infatti, il procuratore per il distretto della Louisiana ha presentato una mozione per dichiarare la sua violazione delle condizioni di rilascio anticipato.
La violazione (e la relativa mozione) avrebbe seguito alcune foto pubblicate da YoungBoy sui social in cui alludeva, neanche tanto indirettamente, al suo consumo di droghe o farmaci: in una era sdraiato a terra circondato da pillole, un’altra lo mostrava con la bocca piena di pillole.
Esattamente un anno fa usciva Don’t Try This At Home, il suo ultimo disco. Da inizio anno ha pubblicato diversi singoli, tra cui “No Time”, “Fuck N***az”, “Bnyx Da Reaper” e “Act a Donkey”, oltre a “FYN” di Tre Savage, in cui NBA è presente in qualità di ospite. A marzo ha annunciato la data di pubblicazione per il suo nuovo album, Compliments of Gravedigger Mountain, con un post su Instagram con scritto 3/8/2024.