Il rapper avrebbe dovuto esibirsi ieri a Nantes
Dopo l’episodio di dicembre, un concerto di Freeze Corleone è stato nuovamente annullato ieri. Il rapper avrebbe dovuto esibirsi allo Zénith di Nantes, ma il giudice glielo ha impedito. Infatti mercoledì è stata confermata un’ordinanza della prefettura della Loire-Atlantique legata alla prevenzione “di disturbi dell’ordine pubblico”, “una misura amministrativa preventiva, per impedire discorsi costituenti reato penale o suscettibili di ledere la dignità della persona umana”.
Il provvedimento deriva dall’indagine preliminare per apologia del terrorismo aperta il 10 febbraio in seguito alle segnalazioni sul testo del brano “Haaland”. Da allora, tutti i concerti del rapper sono stati vietati: a Lille, Lione e Tolosa. Il tutto a causa del “contesto teso nei confronti della comunità ebraica in Francia e nella Loira Atlantica, dove nove atti antisemiti o incitanti all’odio” sono stati segnalati al procuratore della Repubblica dal momento dell’attacco di Hamas contro Israele ad ottobre.
La vicenda di Corleone fa riflettere sull’utilizzo dei testi delle canzoni rap come prove in tribunale, trattamento che sembra riservato solo a questo genere musicale. Celebre il processo YSL RICO che si sta svolgendo adesso negli Stati Uniti e nel quale proprio attraverso i testi e i simboli mostrati nei videoclip, oltre ovviamente alle prove più “classiche”, si sta tentando di determinare se Young Thug e la sua crew fossero in realtà una gang mascherata da etichetta discografica.