Maxi-arresto per la sparatoria che aveva ucciso una donna innocente
Ieri l’ufficio dello sceriffo della contea di Seminole ha annunciato l’arresto di 13 persone connesse al drive-by shooting che lo scorso gennaio aveva causato la morti di una donna innocente ferendo inoltre cinque suoi amici. L’incidente sarebbe il risultato della faida tra i due rapper Jackboy e Kodak Black. Pare infatti che la sparatoria sia avvenuta dopo un concerto di Jackboy al Barn di Sanford: il bersaglio sarebbe stato il rapper insieme la sua crew in viaggio verso Orlando, ma sono stati colpiti anche alcuni fan fuori dal locale dove si era svolto il concerto e una di loro, Princess Tolliver, non è sopravvissuta.
“Il suo omicidio è stato il risultato delle azioni criminali di altri che hanno dimostrato un totale disprezzo per la vita umana” ha dichiarato lo sceriffo. Le indagini hanno suggerito la strada della faida attiva suoi social e nel sistema giudiziario tra Jackboy e Kodak Black, il quale però non è neanche accusato dalla contea di Seminole per l’assenza di prove che lo colleghino direttamente alla sparatoria. Diversamente è avvenuto per i tredici imputati sospettati di appartenere a un ramo dei Crips e arrestati ieri con diverse accuse: omicidio di primo grado, tentato omicidio di primo grado, uso illecito di un dispositivo di comunicazione bidirezionale e violazione delle leggi RICO contro la violenza delle gang.
Purtroppo la realtà delle gang e della violenza correlata è una questione seria negli Stati Uniti. In questo momento si sta svolgendo il celebre processo YSL RICO che intende determinare l’eventuale affiliazione di Young Thug e della sua crew a una gang mascherata da etichetta discografica, ma i processi di questo tipo sono numerosi e in relazione alla gestione dei materiali probatori si stanno scatenando le polemiche sull’uso dei testi delle canzoni rap quali prove in tribunale, trattamento che non sembra essere condiviso da altri generi musicali.