Moha La Squale era latitante da dicembre dopo l’ennesima accusa di violenza sessuale
Arrestato qualche giorno fa in Germania il rapper francoalgerino Moha La Squale, al secolo Mohamed Bellahmed. Nei suoi confronti pendeva un mandato d’arresto europeo da dicembre, quando era fuggito nonostante l’obbligo di soggiorno a Parigi con braccialetto elettronico, precauzioni legati alle accuse di violenza sessuale e sequestro di persona mosse nei suoi confronti da parte delle partner. Consegnato alle autorità francesi, comparirà oggi davanti al giudice istruttore a Parigi, che potrebbe revocare i domiciliari per una custodia cautelare.
In totale sono sei le denunce presentate contro Moha, la prima risalente al 2021, tra cui violenza, aggressione sessuale, minacce di morte e sequestro di persona (reiterato). Tre anni fa aveva dichiarato su Twitter “Non ho mai, e sottolineo MAI, alzato la mano su una donna. Questo è un complotto architettato per danneggiarmi”.
Moha aveva ricevuto tanta visibilità da essere scelto nel 2018 da Lacoste per una collaborazione in una collezione limitata, ma dopo le prime accuse di violenza l’etichetta aveva ritirato l’offerta.
Il caso Moha La Squale aveva preso forma nel contesto del movimento #MusicToo, una declinazione francese del movimento #MeToo, diffusosi nell’estate del 2020 su Instagram. In particolare hashtag #BalanceTonRappeur aveva puntato il dito contro diversi artisti: i casi che avevano avuto la maggiore risonanza sono stati proprio Moha La Squale e Romeo Elvis.