Niente concerto di Capodanno perché le canzoni sono sessiste: è la decisione del sindaco di Ladispoli che ha deciso di annullare la partecipazione di Emis Killa al concerto di fine anno. "Comprendo le ragioni di chi ha espresso contrarietà sul contenuto di alcuni testi - ha sottolineato - , ma la nostra intenzione non è mai stata quella di veicolare messaggi sbagliati" ha dichiarato Alessandro Grando, primo cittadini della Lega, dopo la polemica sulle canzoni sessiste del cantante.
"Nel rap esiste una cosa chiamata story telling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia. Nel pezzo interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo per quanto spiacevoli accadono. Nel pezzo non è Emiliano che parla e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro story telling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca, non so, volete accollarmi qualche anno di galera? Oppure radiamo da tutti i cinema Denzel Washington visto che in "He got game" uccide la moglie. Vi dovete ripigliare". Così il rapper Emis Killa replica alle accuse di sessismo piovute su di lui a seguito della scelta del Comune di Ladispoli di affidargli il concerto in piazza di fine anno.
"Per farvi un'idea di me a riguardo dovreste parlare con le donne che fanno parte della mia vita, dalla mia famiglia alle amiche - aggiunge l'artista in un post su Instagram -. Potete cancellare tutti i concerti che volete, bannare i rapper dalle radio, indignarvi in gruppo sui social, non cambierete così la realtà che gente come me ha il coraggio di raccontare, anche quando questo mi torna indietro nel peggiore dei modi. Cercate i colpevoli tra i colpevoli, non tra chi è dalla vostra parte pur avendo un altro modo di affrontare le cose". Poi Emis Killa posta il messaggio di una sua fan, che racconta di essere stata "vittima di una relazione tossica per un anno e mezzo", sottolineando che le canzoni del rapper la hanno salvata. "Questi sono gli effetti sulla gente. Giornalai", conclude l'artista.