La requisitoria dei PM per la rissa con sparatoria avvenuta davanti alla discoteca “Vecchia Dogana” di Catania: tra i coinvolti il trapper neomelodico Niko Pandetta, già detenuto per droga ed evasione.
Il mondo della musica neomelodica italiana, che unisce melodie romantiche a testi spesso crudi e realistici, è stato al centro di una vicenda di violenza legata alla rivalità tra clan mafiosi in Sicilia. Niko Pandetta, giovane trapper nipote del boss Turi Capello, è stato coinvolto in una rissa con sparatoria avvenuta davanti alla discoteca “Vecchia Dogana” di Catania il 21 aprile 2022.
Secondo le indagini della Squadra Mobile, la rissa sarebbe stata causata da una richiesta di vendetta di Pandetta per una sua mancata esibizione in un live precedente. Alcune persone legate al clan Carcagnusi, in rivalità con il clan Capello, avrebbero impedito la sua performance durante un evento che aveva come ospite principale Tony Effe, noto rapper italiano.
La richiesta di vendetta avrebbe spinto Pandetta a organizzare la sparatoria, che ha provocato 14 colpi di pistola calibro 7.65, ferendo due persone. Gli inquirenti ritengono che Pandetta abbia avuto un ruolo di mandante nella sparatoria, ma la richiesta di misura cautelare nei suoi confronti è stata rigettata inizialmente dal GIP, che ha ritenuto esistessero solo indizi di un suo concorso esterno sul piano morale.
Nella giornata di ieri, i pubblici ministeri hanno presentato la requisitoria alla GUP Marina Rizza per chiedere le pene per i sei imputati coinvolti nella rissa con sparatoria. Per Pandetta e gli altri quattro imputati, è stata richiesta una pena di un anno per rissa. Per due uomini invece, accusati di “tentato omicidio”, è stata richiesta una pena di 10 e 11 anni.
La vicenda di Niko Pandetta è tristemente rappresentativa della presenza della criminalità organizzata nel mondo della musica neomelodica italiana. Spesso, le rivalità tra clan mafiosi si ripercuotono anche in questo settore, dove i giovani artisti cercano di emergere e raggiungere il successo.