Oggi parliamo di hiphop negli Stati Uniti ma, dal momento che il genere più diffuso nel mondo odierno è la trap, cogliamo l’occasione per fare una piccola panoramica storica in questa direzione.
La data a cui far risalire la nascita dell’hiphop sarebbe l’11 agosto 1973.
Le origini del rap americano sono da rintracciare nel sound giamaicano. Nell’entroterra dell’isola caraibica, in occasione delle feste di paese, alcuni musicisti di strada solcavano le contrade trasportando, come unico bagaglio, una piccola discoteca portatile.
Durante i primi anni settanta, negli States le discoteche chiudevano una dopo l’altra e il proliferare delle gang, diffondendo violenza e insicurezza, aveva fatto diminuire sensibilmente anche il numero di house party.
In questo contesto, però, il giovane giamaicano DJ Kool Herc, durante i suoi Block Party in giro per il Bronx inventa, risuonando soltanto i break delle più famose hit radiofoniche, i beat su cui inizieranno a ballare i breaker e, più avanti, a rappare i rapper.
Il legame inscindibile che DJ e rapper intrattengono con la periferia e la vita di strada è talmente profondo da dare vita ad un sottogenere del rap, il gangsta rap, interamente dedicato alla street life, genere di cui il King indiscusso è Tupac Shakur.
Negli anni Novanta, dal gangsta rap, nasce e si diffonde la trap come la conosciamo oggi. Tra i pionieri del genere figurano senza dubbio i Three 6 Mafia di Memphis, il primo gruppo rap ad avere vinto un Premio Oscar come miglior canzone con “It’s Hard out Here for a Pimp” alla 78ª edizione. Con il tempo, i Three 6 Mafia si sono ampiamente espansi sul panorama mainstream, sebbene i primi album come, ad esempio, “Mystic Stylez” fossero caratterizzati da testi violenti, occulti e profani.
Originariamente, la trap non era un genere musicale vero e proprio. Fino ai primi anni del 2000, infatti, il termine indicava semplicemente un luogo: le trap house, appunto; è solo successivamente che il termine comincia ad essere utilizzato per indicare la musica legata a quel contesto.
Anticipato dalla crunk music e da artisti south come Lil Wayne, T-Pain e Rick Ross, dopo il 2010 il suono della trap si impone definitivamente a livello mainstream, grazie sopratutto alle produzioni di Lex Luger e alle sue hit come, ad esempio, “Blowin’ Money Fast” insieme a Rick Ross e Styles P.
Nel 2012 inizia a diffondersi la drill, sottogenere della trap dei sobborghi di Chicago; i primi artisti a popolarne la scena sono Chief Keef, SD, Lil Reese e Fredo Santana.
Proprio nel 2012 alcuni pezzi drill diventano hit mainstream, iniziando di fatto una nuova generazione di artisti trap: è il caso di “Love Sosa” di Chief Keef.
La storia del rap si incrocia con quella della trap, ad oggi il genere di hiphop più diffuso al mondo: dagli Stati Uniti all’Europa, fino all’altro capo del mondo, continuano a crescere i rapper che si ispirano o cavalcano l’onda della trap, un genere giovane ma profondamente legato alla tradizione rap.
Non possiamo sapere in che direzione si muoverà il futuro del genere ma, a giudicare dal suo presente, sembra che lascerà un’impronta non indifferente impressa sul terreno della musica in generale.