Le risposte del mondo del rap all’omicidio di George Floyd
Redazione | 28 maggio 2020

 

Pare che il razzismo in America sia di nuovo a livelli allarmanti.

Ha shoccato il video riportato dai principali quotidiani mondiali sull’abuso di potere avvenuto in USA a scapito di un uomo afroamericano di 46 anni fermato durante un controllo di polizia.

Il video mostra un vero e proprio omicidio in diretta da parte delle forze dell’ordine di Minneapolis che hanno immobilizzato fino a rompere l’osso del collo a George Floyd, un uomo afroamericano di 46 anni che era stato segnalato alla polizia per aver falsificato dei documenti.

Il video ha fatto il giro del mondo, sopratutto perchè – in seguito alle ferite riportate – l’uomo è stato portato via in ambulanza e giudicato ”morto per motivi medici” sul referto stilato poco dopo. Ma nella ripresa viene mostrata la verità: cioè che l’uomo supplica il poliziotto che invece gli tiene un ginocchio sul collo: ”non riesco a respirare! non riesco a respirare! Per favore non uccidetemi” e il poliziotto impassibile prosegue con la violenza che ha portato infine alla morte di Floyd.

Molti rapper e celebrities si sono esposti per denunciare l’accaduto. Da Ice Cube che ha twittato: ‘‘Quanto tempo andremo avanti prima di attaccare anche noi?” fino a Meek Mill che si è sfogato su instagram: ”Dopo tutti questi video di poliziotti che ci picchiano come schiavi non abbiamo ancora alcuna protezione…nessuno ha emesso un ordine per mettere fine a queste morti provocate dalla polizia. Non ne posso più di vedere poliziotti bianchi uccidere uomini neri…”

Molto più duro è stato invece Joey Badass che ha scritto in una storia instagram ”ora ho capito perchè 2Pac ha sparato a quel poliziotto” alludendo alla sparatoria in cui fu coinvolto Tupac e per cui fu anche scagionato dalle accuse (si scoprì, infatti, che i due poliziotti erano ubriachi e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti).

Anche in Italia si sono espressi sulla questione, per esempio Gemitaiz ha scritto ”Questi poliziotti devono essere rinchiusi a vita! In Italia Cucchi e Aldrovandi. Basta!”  e addirittura Anastasio ”America e Cina non vanno d’accordo su nulla tranne quando c’è da opprimere il popolo” e Ghali che ha scritto su instagram, su campo nero questa frase in inglese: ”Non odio la polizia anche se sono la prima ragione dell’assenza di mio padre. Non odio, sono solo spaventato. Qualche volta ho paura quando viaggio perchè vedo tutti i giorni fratelli venire uccisi ingiustamente dalla polizia e sono una delle prime cause della morte dei giovani afroamericani negli States. Questo deve finire.’‘ mentre altri come Mahmood e Priestess hanno semplicemente ripostato il video nella loro stories.

E’ la dimostrazione che non tutti gli artisti sono impassibili e impermeabili all’attualità, le questioni relative agli abusi di potere sono, purtroppo, all’ordine del giorno negli States (e un po’ meno frequentemente per fortuna) anche in Italia. All’origine di questi gesti c’è principalmente il razzismo e l’odio per le minoranze. Speriamo che venga fatto qualcosa per stemperare gli animi e ottenere giustizia per la famiglia della vittima. Prima che questo brutale omicidio accenda la miccia della rivolta violenta e senza distinzione che sarebbe difficile da fermare e di cui ne fanno le spese tutti ma che, per qualcuno, potrebbe essere l’unica soluzione all’oppressione, alle ingiustizie e alle vessazioni subite per una vita da coloro che dovrebbero proteggerli: la polizia e le istituzioni.