La figlia di Trump ha sostenuto il #BlackoutTuesday
Redazione | 3 giugno 2020

Ieri è stato il #Blackoutuesday un giorno dedicato al sostegno della lotta al razzimo e alla comunità nera.

Sui feed instagram di tutto il mondo sono comparse fotografie nere con l’hashtag lanciato da T.I #blackoutTuesday oppure #justiceforgeorgefloyd e molte celebrità si sono espresse in solidarietà alla black community.

Tanti  i rapper e addetti ai lavori del mondo discografico che si sono fatti portavoce della causa, tra gli altri spiccano sicuramente il post di Meek Mill in cui il rapper, su sfondo nero, incita al voto (avvenuto in concomitanza con le grandi manifestazioni di piazza organizzate dal movimento #blackouttuesday) per Washington DC, Indiana, Iowa, Maryland, Montana, Rhode Island, South Dakota e Delaware.

Al suo appello accorato si è unita anche Rico Nasty che ha scritto ”Non lasciatevi distrarre dal #blackouttuesday se avete la possibilità andate a votare!”.

Ma quella che ha fatto più scalpore è stata sicuramente Tiffany Trump.

Infatti la figlia del presidente Donald Trump dev’essere cresciuta lontana dai valori del padre…perchè ha pubblicato sui social media un post a sostegno del Blackout Tuesday globale e della consapevolezza della brutalità della polizia.

Martedì, 2 giugno, Tiff è andata sulla sua pagina Instagram per fare una grande mossa di sostegno nei confronti dei manifestanti di tutto il mondo.

Puoi vedere qua sotto lo screen del suo post:

Peccato che suo padre, nei giorni scorsi, avesse twittato frasi del calibro di ” New York, chiama la guardia nazionale. Poveracci e perdenti ti stanno facendo a pezzi. Agisci in fretta! Non fare lo stesso errore orribile e mortale che hai fatto con le Case di cura !!!”  chiamando i manifestanti ”Poveracci e perdenti” che secondo lui starebbero ”facendo a pezzi” lo stato di New York e non cittadini giustamente infuriati per l’ennesimo omicidio a sfondo razziale da parte della polizia.

Una cosa è certa, la morte di Floyd non ha lasciato nessuno indifferente e sicuramente ha riacceso la miccia di vecchi conti da pagare.

Il momento della verità saranno, comunque, le elezioni dei vari stati e speriamo che le modalità violente e distruttive che abbiamo visto nei giorni precedenti lascino lo spazio alle contestazioni civili all’interno dei seggi elettorali e in strada.