Tanti la chiamano la Napoli di Francia. E il 13esimo arrondisment di Marsiglia (quartiere nord) è uno dei più violenti della città.
Il problema di Marsiglia è che è una delle capitali europee dello spaccio, uno sbocco sul continenente che fa gola al crimine organizzato.
La descrizione del quotidiano Le Monde, in una vecchia edizione cartacea (ripresa e tradotta in italiano dal sito Aduc.it) in relazione ad un articolo dedicato proprio ai ragazzi dei quartieri nord di Marsiglia, è esaustiva:” i giovani tra i 18-20 anni sono all’interno di un sistema criminale ben rodato: un commercio organizzato, gerarchizzato. C’e’ la sentinella, che guadagna tra 40 e 80 euro al giorno, il battitore, il venditore, che guadagna da 80 a 200 euro, il tagliatore e il magazziniere, da 100 a 200 euro, e poi “l’infermiera”, il gestore del territorio, e il padrone, che guadagnano rispettivamente 1.500, 6.000 e 10.000 euro al massimo in un mese. Si impara sul posto di lavoro, e si puo’ rapidamente crescere di grado.
Si vende solo hashish ed erba, secondo i ragazzi intervistati dal portale, “Chi si e’ dato da fare con la cocaina, sono tutti in prigione o sono morti”. Alcuni hanno perso degli amici. “Nel traffico degli stupefacenti non c’e’ giustizia”. E raccontano anche i racket della polizia locale, i furti, i genitori che fanno ancora fatica. “Mia madre lavora come tutte le madri del quartiere, lei fa le pulizie. Avete mai visto una madre di questi quartieri in un ufficio?”.
Napoli e Marsiglia sono tra le più importanti città portuali del bacino del Mediterraneo. La loro struttura urbana è simile, entrambe al Sud delle rispettive nazioni, ma hanno prodotto esiti ben distinti. E se oggi si parla pochissimo di Marsiglia come città criminale, a differenza di Napoli, è solo perchè la delinquenza è relegata a quartieri precisi e non diffusa come nell’area partenopea ma essa è stata per gran parte del Novecento la capitale criminale di Francia e per molti decenni lo snodo mondiale del traffico di eroina.
A Marsiglia le classi dirigenti hanno favorito la creazione di spazi chiusi (case di tolleranza o da gioco) riservati alla criminalità, per limitarne e controllarne il potere. Nella città provenzale, la promozione di una criminalità più gerarchizzata, legata a un preciso territorio e priva di una dimensione di potere più ampio, ha dato vita a una gestione meno «pericolosa» dell’illegalità.
In questo contesto non è difficile immaginare le condizioni in cui vivono e si trovano a crescere i ragazzi, sopratutto quelli dei quartieri più difficili. Ragazzi come Zeé, nato e cresciuto nel 13esimo arrondisment.
L’artista di ventiquattro anni aveva appena firmato con l’etichetta Mhoodrecords e aveva fatto la sua apparizione nel panorama musicale soltanto pochi mesi fa. Sempre mascherato nelle sue clip, il rapper, aveva rilasciato diversi video sul suo canale YouTube LRG Production 13. L’ultima è stata la canzone Audi, svelata solo poche settimane fa.
Sabato sera è scoppiata una furiosa sparatoria – che ha tutta l’aria del regolamento di conti – sulla passerella di Plombières, nel centro di Marsiglia. Zeé è stato ucciso, insieme a suo fratello mentre era alla guida di una BMW. Secondo quanto riferito dai giornali, le due vittime sono state uccise con un Kalashnikov, come sembrano indicare i quarantacinque bossoli trovati lì in zona. Ore dopo la tragedia, l’auto usata dai criminali è stata trovata bruciata proprio con lo stesso fucile d’assalto all’interno.
La pista del regolamento dei conti è quella seguita dalla polizia, anche se una delle vittime – il ragazzo di 28 anni, fratello di Zeé- non era nota alla polizia. Quanto al secondo, il rapper di 24 anni, era noto principalmente per furti, violenza e possesso di droghe. Secondo gli inquirenti, i ragazzi, avevano appena girato un piccolo videoclip rap poche ore prima, prima di finire nel settore di Plombières (3 °), dove sono stati commessi i fatti.
In un messaggio condiviso sui suoi social network, l’etichetta dell’artista ha scritto: “Abbiamo l’immensa tristezza di annunciare che il nostro amico Zeé e suo fratello ci hanno lasciato mentre giravano un videoclip, eravamo presenti. Tutte le nostre condoglianze alla sua famiglia , ai suoi fratelli e al suo quartiere ”.
Intanto le visualizzazioni continuano a crescere, le vecchie gerarchie, e le nuove forme di violenza organizzata coinvologono le nuove generazioni in questa zona che crescono sempre più violente per fare i conti e sopravvivere. Sul canale youtube di Zeé, tra i commenti, qualcuno cita le parole di Biggie ”Non sei nessuno finchè qualcuno non ti ammazza”.