Federica Lucente
29.07.2021
Fedez nel corso di questi ultimi anni ci ha abituati alle innumerevoli denunce accumulate per questioni, a detta del Codacons, importantissimi e di gran rilievo.
Questa volta, però, la circostanza è differente e la denuncia non arriva dall’acerrimo nemico del cantante, bensì dall’Associazione pro territorio e cittadini onlus.
Per capirne il motivo, però, dobbiamo tornare indietro di 11 anni: era il 2010 e Fedez aveva poco più di vent’anni quando uscì la sua canzone Tu come li chiami, brano di denuncia politica e sociale nel quale il rapper se la prende con forze dell’ordine e politici, definendo “infami” entrambe le categorie.
“I politici italiani
Io li chiamo infami
Tutti quei figli di cani
Tu come li chiami
Carabinieri e militari
Io li chiamo infami
Tutti quei figli di cani”
Parole che non ci sorprendono, che ben potrebbero descrivere la situazione odierna e che rappresentavano perfettamente lo stile di Fedez –prima che perdesse la sua verve polemica perlomeno.
La notizia della denuncia ci arriva da AdKronos, il quale riporta la ragione della stessa: vilipendio delle forze armate e istigazione a delinquere; ciò ha portato ad una vera e propria censura della canzone in rete da parte della Legal technology solutions srl, che ha chiesto l’oscuramento delle pagine web nelle quali è presenta la suddetta canzone incitante al vilipendio.
La domanda, però, è un’altra: come mai la denuncia arriva solo ora? Parliamoci chiaro, Fedez può piacere o meno, così come si può essere d’accordo o non d’accordo con le sue posizioni e le sue dichiarazioni, ma stona un po’ considerare che Tu come li chiami è in rete da ben 11 anni, quindi… Perché proprio adesso? Ricordiamo che il testo è stato rispolverato recentemente da esponenti della Lega, i quali l’hanno utilizzato come scudo per difendersi dal discorso del rapper al Concertone del 1° maggio. Si può parlare di antipatia politica a questo punto?
Fedez è un elemento di disturbo, ha gran seguito e la sua opinione è ben distante da quella dei partiti politici più in alto nei sondaggi attuali; l’atteggiamento da “comunista col Rolex” di Fedez può piacere o infastidire, ma sicuramente sappiamo che ha spalle larghe e può economicamente reagire alle continue denunce senza indietreggiare o senza farsi spaventare.
Un’amara consapevolezza, però, la dobbiamo fare: se chi detiene il potere spreca tempo ed energie per denigrare un artista, piuttosto che investirli per migliorare la situazione politica e sociale del paese, probabilmente non mira al benessere di quest’ultimo, quanto piuttosto a creare schieramenti. La fallacia ad personam non argomenta, non ha tesi da dimostrare e validare, si limita ad attaccare il soggetto che propone un tema, ma non il tema stesso, cercando di muovere le masse, nel tentativo di condizionarle e persuaderle.
Va bene così, Fedez fa schifo ed è un criminale; i politici sono santi e le forze dell’ordine non commettono mai abusi di potere. Il cielo oggi è verde e gli asini volano.
L’importante è esserne consapevoli.