La scorsa settimana, al Rolling Loud di Miami, DaBaby aveva rivolto dei commenti omofobici e discriminatori al pubblico. Le frasi utilizzata dal rapper per incitare i fan ad accendere le torce dei loro cellulari non sono state certamente delle migliori: “Se non avete l’HIV o l’AIDS o qualche altra malattia mortale sessualmente trasmissibile, allora accendete le torce”, e poi “Ragazzi, se non state succhiando un cazzo nel parcheggio, accendete!”. L’uscita ha provocato pesanti critiche da parte di artisti come Dua Lipa e Amber Rose. Sebbene inizialmente DaBaby si sia rifiutato di scusarsi, ha poi fatto un passo indietro: “Tutti coloro che sono stati colpiti da HIV/AIDS hanno il diritto di essere incazzati. Quello che ho detto è stato privo di tatto. Non volevo offendere nessuno. Quindi ecco le mie scuse. Per quanto riguarda la comunità LGBT… non sto scherzando, fate quello che volete fare, sono affari vostri“. Scuse che forse sono arrivate troppo tardi: il marchio di abbigliamento Boohoo ha già annunciato la fine della sua collaborazione con DaBaby.
L’ultimo successo di DaBaby, l’album Blame It on Baby dell’aprile 2020, gli è valso la vetta sulla US Billboard 200, sulla Top R&B/Hip-Hop Albums e sulla classifica album canadese. L’ultimo lavoro dell’artista è invece l’EP My Brother’s Keeper (Long Live G), pubblicato qualche settimana dopo il suicidio del fratello Glenn, a cui è dedicato.