Il Lollapalooza si è tenuto in un parco gremito di Chicago dal 29 luglio al 1° agosto, nonostante un nuovo innalzamento della curva epidemiologica negli Stati Uniti. Eppure, nonostante la Commissione per la Sanità Pubblica della città di Chicago avesse stimato che l’evento sarebbe stato un superspreader, in realtà i numeri sono molto più bassi. La dottoressa Allison Arwady, portavoce delle autorità di Chicago, ha dichiarato che i casi di Covid in relazione al Lollapalooza sono appena duecento, perlopiù tra i non vaccinati, su un totale di circa 385 mila spettatori. Quindi, contagiato lo 0,05% dei presenti. Nessuna ospedalizzazione e nessun decesso tra di essi. Il medico ha poi messo in chiaro che è altamente probabile che tali persone abbiano contratto il virus in un altro momento, e non all’evento. Per accedere al Lollapalooza è stato necessario esibire il referto di un tampone negativo o la certificazione di avvenuta vaccinazione.
Il Lollapalooza è stato un altro dei primi grandi eventi resi possibili dopo l’inizio della pandemia, grazie all’avanzata campagna di vaccinazione negli Stati Uniti. Le autorità di Chicago sono infatti certe che il motivo per cui i contagi sono stati così circoscritti è da ritrovarsi nell’immunizzazione data dal siero: la stragrande maggioranza dei presenti era vaccinata. La line up dell’evento ha compreso nomi come Post Malone, Miley Cyrus, Marshmello, Megan Thee Stallion e Polo G.