R. Kelly, accusato di aver molestato numerose giovani donne – alcune delle quali minorenni all’epoca dei fatti – sta rischiando una pesantissima condanna. La PM Maria Cruz Melendez, che si sta occupando del caso, ha descritto il rapper 54enne come “Un predatore, un uomo che per decenni ha sfruttato la sua fama, la sua popolarità e una rete di conoscenze per prendere di mira, adescare e sfruttare giovani ragazze, ragazzi e donne per soddisfare i suoi impulsi sessuali“. Non è la prima volta che R. Kelly si ritrova accusato di crimini sessuali: nel 2008 è stato assolto da un processo che lo vedeva imputato per pedopornografia. Questa volta, l’artista si trova alla sbarra per estorsione, sequestro di minore, corruzione e lavoro forzato: crimini che sarebbero stati commessi dal 1994 al 2018.
Dalla prigione di Brooklyn in cui è detenuto, R. Kelly si è dichiarato non colpevole. La sua legale Nicole Blank Becker ha detto alla stampa che “Giustizia sarà fatta”, aggiungendo che “i rapporti in questione erano assolutamente consensuali“. Nel frattempo, le donne che il rapper avrebbe molestato hanno affermato in udienza di essere state costrette a chiamarlo “Daddy”, e che spesso Kelly le segregava in una stanza mentre era fuori casa. Il cantante rischia dieci anni di carcere qualora fosse condannato; a ciò potrebbero essere aggiunte altre accuse per reati simili registrate dalle autorità di Illinois e Minnesota.