A distanza di 25 anni, secondo il detective che aveva seguito le indagini all’epoca, dovrebbero essere arrestate almeno 2 persone come complici…
Redazione
12.10.2021
L’omicidio di Tupac Shakur nel settembre del 1996 rimane uno dei casi irrisolti più famosi dell’Hip Hop internazionale. Ma quanto è “irrisolto”?
Il principale sospettato, Orlando Anderson, è stato a lungo ritenuto l’uomo che ha premuto il grilletto, ma non è mai stato formalmente accusato in tribunale perchè il suo omicidio – commesso da una gang nel 1998 – non ha permesso nessuna accusa ufficiale.
Venticinque anni dopo il caso non è mai stato chiuso. Secondo il quotidiano The Sun, l’ex detective del dipartimento di polizia di Los Angeles che aveva seguito le indagini vorrebbe che almeno due persone venissero condannate. Lo zio di Anderson, l’uomo che materialmente avrebbe premuto il grilletto e Keefe D, per aver ammesso il suo coinvolgimento nell’omicidio.
In una recente intervista con The Art Of Dialogue, Keefe D, avrebbe addirittura ammesso di essere alla guida dell’auto che ha portato via Anderson dal luogo del delitto.
Durante la conversazione, l’uomo, ha ricordato di aver visto 2Pac appeso fuori dal finestrino, che urlava a due donne dalla BMW che guidava il suo manager, Suge Knight. Dopo aver inseguito il veicolo fino all’incrocio tra Flamingo e Koval, Keefe, a Las Vegas, Anderson avrebbe preso la pistola e sparato.
“Ci siamo fermati al semaforo, stavano girando a destra, c’erano circa 17 auto”, ha detto keefe nella stessa intervista “Ci siamo fermati nella corsia di sorpasso e ha sparato, e quel primo colpo ha colpito Knight in testa, ho pensato che fosse morto.” Poi ha proseguito “Una volta che il parabrezza è stato crivellato di proiettili è finita lì.”
Keefe avrebbe anche rivelato di essere il responsabile dell’occultamento dell’arma del delitto in un parcheggio, dicendo: “L’ho lasciata sulla gomma di una delle auto”.