Jordan Jeffrey Baby e Traffik, secondo le forze dell’ordine, avrebbero rapinato un operaio di origini nigeriane di 41 anni. I due trapper l’avrebbero prima derubato della sua bicicletta e poi dello zaino, infine l’avrebbero aggredito armati di coltello e al grido di “vogliamo ammazzarti perché sei nero”.
Il fattaccio sarebbe avvenuto in stazione a Carnate (MB), quando l’uomo è sceso dal treno i du lo avrebbero aggredito prima verbalmente e poi fisicamente anche con l’aiuto di un coltello. L’uomo, operaio di origine africana, è scappato lasciando lo zaino e la bicicletta, poi è tornato indietro chiedendone la restituzione. I due personaggi, però, hanno prima gettato lo zaino tra i binari e poi squarciato le gomme della bicicletta e scagliato anche quella in mezzo ai binari, riprendendosi con il cellulare.
Per fortuna la storia ha un lieto fine, i due sarebbero stati arrestati dal comando della polizia di Bernareggio (MB) con l’accusa di rapina aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale.
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Nel marzo 2019 Traffik era stato arrestato insieme a suo cugino Gallagher con l’accusa di rapina a mano armata. Rilasciato nel maggio 2020, appena cinque mesi dopo, è finito nuovamente sotto investigazione delle autorità, questa volta con l’accusa di maltrattamenti alla ex fidanzata. Dopo la notifica dell’accusa, Traffik si è recato a Novara per cercare la ragazza, giungendo fino a casa sua e venendo fermato dai carabinieri sotto richiesta della madre di lei, spaventata dall’escandescenza del trapper. La discriminazione razziale e la rapina aggravata sono solo gli ultimi reati compiuti dal trapper insieme a resistenza a pubblico ufficiale, violazione di domicilio e maltrattamenti.