Musica d'insieme: l'intervista a Franz Campi
Alice Canini ha realizzato il podcast sullo storico cantautore e comunicatore felsineo nell'ambito delle interviste di Musica d'Insieme, il progetto di Fondazione Media Literacy e Mandragola, finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e in partnership col MEI, che ha portato le studentesse e gli studenti del Liceo Artistico Arcangeli di Bologna alla scoperta del mondo dei mestieri della musica.
Alice Canini | 4 gennaio 2023

Nella musica pop molto spesso gli artisti più apprezzati prima di diventare popstar scrivevano canzoni per altri. È un mestiere difficile e complesso, in cui - oltre alle competenze di songwriting e di tecnica musicale - occorre sapersi immedesimare nello stile dell’interprete e avere intuito per le sonorità da classifica.

Un esempio è Franz Campi, che oltre ad essere autore di brani per altri è anche cantautore, regista e direttore artistico di eventi e rassegne musicali. Ha firmato molti testi per la musica pop (tra cui “Banane e lampone” per Gianni Morandi), per la lirica e per i più piccoli. Dal 1999, ha sposato la formula del Teatro-Canzone portando in scena “Ciao Signor G. !” dedicato a Giorgio Gaber e “Sono Fred, dal whisky facile” per ricordare il grande Fred Buscaglione, ma non solo.

Diventare un cantautore non è semplice. Franz Campi ha iniziato suonando una chitarra. Non ha frequentato scuole specifiche per diventare musicista, ma ha sempre avuto l’idea dell'autorato in testa. Ha seguito vari corsi, lavorando anche in una casa discografica a Milano. Tornato a Bologna, ha deciso di iniziare a scrivere.

“Ho deciso di provare a fare io le canzoni che avevo in testa”.

Il lavoro del cantautore non è mai lineare. A Campi piace paragonarlo alle montagne russe poiché “è difficile riuscire a mantenere una carriera per tanto tempo”. L’artista che rimane nel tempo è quello che ha un bagaglio tecnico, culturale e creativo tale che riescono a dare sempre qualcosa di diverso, perché “l’artista deve sempre dare qualcosa di diverso”.

Per ogni persona l'ispirazione arriva quando meno se l’aspetta. La si può cercare anche emulando gli artisti del passato. La stagione più bella per il nostro ospite è stata quella dei cantautori dalla quale ha saputo prendere ispirazione per il suo linguaggio.

“Mi piace pensare che le parole siano importanti in una canzone”.

Per Campi il linguaggio è un aspetto molto interessante perché lo scopo della canzone stessa è quello di raccontare una storia. Non è niente più che un "film raccontato in tre minuti2. Adesso i sistemi di comunicazione ti obbligano a fare tutto velocemente e le canzoni vengono vendute più come prodotti e non come opere. Si perde il valore delle canzoni, si vuole sempre di più, non riuscendo a contemplare ciò che si ha già.

“Quello che fai oggi, domani sarà già vecchio”.

I cambiamenti ci sono stati ma mai così repentinamente. Le aziende discografiche richiedono sempre un maggiore cambiamento. Sembra che stiamo percorrendo una strada che ci porterà al nulla. Si vuole sempre di più, sempre qualcosa di diverso. Il cambiamento è necessario per poter andare avanti, ma è quando diventa un’ossessione che non va più bene.

I nuovi artisti possono ispirarsi al passato. Inventare un nuovo genere come è stato fatto a fine anni Ottanta con la musica pop, dei cantautori e punk è molto difficile. È molto più probabile che all’interno di questa cornice uno trovi il suo linguaggio e come esprimerlo.

“L’artista è colui che è in grado di esprimere qualcosa di nuovo e di vero”.

Il vero artista, perciò, è colui che è in grado di esprimere qualcosa di vero, inteso come la verità delle sensazioni ed emozioni delle persone. Le melodie sono la parte "cantabile" di un brano musicale, quella che emerge al di sopra delle parti di accompagnamento e degli abbellimenti. Qualsiasi tipo di canzone tu abbia in mente, avrai bisogno di una melodia. Franz Campi ci insegna che per imparare a comporre della musica di diversi generi non è necessario essere dei geni.

Franz Campi si impegna ad esaltare il valore artistico di una canzone attraverso il Teatro canzone, perché è possibile ampliare il discorso che è limitato in tre minuti di una canzone. Si può aggiungere sentimenti, raccontare di più. Per un compositore è molto importante la ricerca di una comunicazione con il pubblico. Per scrivere buoni testi non ci sono regole fisse e rigide ma non ci si può improvvisare. C’è una tecnica dietro che non si può tirare a indovinare. Un artista deve avere la capacità e la fortuna di indovinare un linguaggio diverso da altri.

I compositori in genere ed adesso – detto simpaticamente – i compositori “commerciali” sono molto attenti alle modalità di rapimento dell’attenzione. C’è una lieve differenza tra prodotto artistico e prodotto commerciale. L’artista adesso deve fare attenzione anche al marketing, ma facendo riferimento anche a Lucio Dalla, Campi ci fa intendere che l’artista è quello che trasmette emozioni ed è libero. Ovviamente se vuole vendere deve prestare attenzione anche alle “regole” del marketing.

Sia il testo che la musica sono importantissimi per il risultato artistico di una canzone. Un bel testo può essere svilito da una cattiva musica e una bella musica può sostenere un pessimo testo. La musica è il linguaggio artistico più potente. Può fare del bene ma anche ferire.

“La musica può cambiare le persone?”

“Sì!”

Per la composizione del testo di una canzone si parte dall’idea. Per la stesura del brano bisogna ragionare su quale linguaggio si vuole utilizzare, linguaggio che deve essere diverso dagli altri. Servono originalità e profondità. Altro consiglio datoci dal nostro ospite è il confronto. Appena si ha un’idea, anche non completamente strutturata, il confronto con gli altri aiuta sempre. Dal lavoro di squadra nasce la canzone.

“La musica si fa. È un lavoro artigianale che è bene fare insieme.”

Rispetto al 1999 l'industria musicale è profondamente cambiata. Lo streaming è divenuto per la prima volta la principale fonte di entrate. Nel settore della produzione musicale troviamo una catena di produzione di figure professionali specifiche. Diverse figure collaborano tra di loro e aiutano l’artista, assumendosi gran parte della percentuale di riuscita di un brano. La musica non è solo di chi la fa, ma permette agli ascoltatori e agli altri artisti di avere un confronto e una nuova visione.