C'è da ammettere che di idee così matte non ce ne sono tante, e ancora di meno persone così matte da riuscire a renderle realtà. Questa è la storia di un giovane geologo di Cesena laureato a Bologna appassionato di musica, Fabio Zaffagnini, grazie al quale nel 2014 nasce Rockin’1000, un’idea che riunisce mille musicisti nella rock band più grande al mondo. Così, dopo il successo diventato virale del video di Learn to Fly dei Foo Fighters, nel 2015 decide di fare un concerto proprio a Cesena, ma questo è solo l’inizio. Insieme a diversi concerti in Italia, l'imprenditorialità di Fabio Zaffagnini porta la band in Francia, America, Germania e recentemente, Brasile. La prossima tappa è scrivere il primo inedito della band!
Conosco questo progetto fin dagli albori e il mio sogno è sempre stato quello di riuscire a essere preso a suonare con loro (basta candidarsi sul loro sito e avere la fortuna e la velocità di rientrare tra i primi che compilano il form) e dopo svariati tentativi quest’anno ce l’ho fatta! A settembre ho partecipato a Rock in Venice 2022, durante il quale la band, in formazione da 500, ha incendiato l'aeroporto Nicelli del Lido di Venezia insieme ad Achille Lauro. L’evento è stato sponsorizzato da Aperol: un’ode all’arancione e allo Spritz, ma io non bevo!
Per partecipare a Rockin’1000 bisogna seguire delle procedure, soprattutto per quanto riguarda lo strumento che devi portare con te sul luogo dell’evento. Io sono un batterista e vi assicuro che gestire questo spostamento, soprattutto a Venezia dove ci si sposta via mare, non è stata una passeggiata. Senza il supporto della mia famiglia non ce l’avrei mai fatta: il venerdì sera io e mio padre, con tamburi, piatti, aste ecc, siamo partiti in macchina da Bologna direzione Cavallino (un’isola di fronte al Lido) e abbiamo dormito in una casa mobile in un mega campeggio. La mattina del sabato molto presto avevamo appuntamento al Tronchetto (un parcheggio di Venezia) dove l’organizzazione ha caricato gli strumenti sui camion e li ha imbarcati sul traghetto per portarli all’aeroporto del Lido. Noi musicisti siamo stati “sequestrati” in aeroporto per le prove che sono durate tutto il giorno e anche la mattina seguente.
Suonare con gli altri 499 musicisti è stata un’esperienza travolgente, ho avuto la sensazione di far parte di un grande e unico corpo sonoro, formato da gente molto diversa per età, genere, provenienza, che però viaggiava all’unisono portato dalla musica e dalla grande abilità del direttore d’orchestra, Maurino Dellacqua.