Mi presento: sono uno studente/musicista del liceo Laura Bassi di Bologna indirizzo DOCumentarisico Cinematografico (DOC) e quest’estate mi sono messo alla ricerca di tutti i festival italiani di musica jazz perché non vedevo l’ora di ricominciare ad andare a sentire della buona musica. Il festival che mi ha conquistato è il Jazz ReFound Festival che si è tenuto a Cella Monte (AL), nel Monferrato, i primi giorni di settembre. Quando ho scoperto che vi avrebbe preso parte uno dei miei gruppi preferiti (JD Beck & DOMi), ho fatto l’impossibile per poterci andare. Cella Monte, è un borgo molto suggestivo di soli 2 km che ha poco meno di 500 abitanti e si trova in provincia di Alessandria. Questo paesino è stato adibito a luogo di festival con palchi e ristoranti sparsi per tutto il borgo, reso ancora più bello dalla presenza di tanta gente di tutte le età che percorreva le stradine, si fermava a curiosare nei cortili e nei piccoli giardini aperti al pubblico. Mi sono imbarcato in questa avventura in solitaria: ho prenotato un posto in un gambling, una tenda da campeggio condivisa con altre persone (servizio messo a disposizione dagli organizzatori del festival) e cercato (e per fortuna trovato) un passaggio in auto per tornare a Bologna il giorno seguente, altrimenti avrei dovuto prendere un autobus e due treni.
Ma chi sono coloro che mi hanno spinto a imbarcarmi in questa fantastica nuova avventura? Rolling Stone li descrive così: “Domi Louna, ragazza francese di appena 22 anni che assieme all’ancor più giovane collega JD Beck, un texano di 19 anni, forma il duo di abstract jazz DOMi & JD Beck. Lei arriva da un paesino a un’ora di distanza da Parigi, lui è di Dallas, le loro vite ballano continuamente fra il Texas e Los Angeles. Dal momento dell’incontro non si sono più separati e hanno iniziato a suonare assieme”. Hanno collaborato con artisti del calibro di Snoop Dogg, Ariana Grande, Silk Sonic e Mac DeMarco. Immaginatevi la mia emozione quando sono riuscito a parlare per oltre due ore con i due artisti… ma quello che ci siamo detti non può finire in un articolo! Il mio consiglio è di partire da YouTube a seguire l’evoluzione del duo per poi addentrarsi nelle discografie in cui sono comparsi e degli artisti con cui hanno collaborato.
Con sonorità nuove e originali, la loro musica come la loro apparenza scenica ha un non so che di ossimorico e contraddittorio, le melodie quasi sciocche da carillon di DOMi in contrasto con la sua genialità e discorsività tecnica che ricorda un discorso musicale insieme alla precisione e velocità quasi robotica di JD Beck che scorre con suoni molto attenuati e corti. Basta andare a vedere la Funk Fight tra Domi e Louis Cole su YouTube per capire come possa cambiare le regole del gioco scegliere una propria identità da artista come ha fatto lei cambiando la propria apparenza da capelli lunghi castani a un look distorto da “Barbie Girl” con tanto di capelli biondi chiari e rossetto rosino tenue. Consiglio di ascoltarli perché hanno la nostra età e ci fanno rendere conto di quanto il talento non abbia confini geografici né anagrafici.