Ingegneri, medici, commercianti, artigiani… sembra che le possibilità che si aprono sul nostro futuro, dal punto di vista lavorativo, siano relativamente poche e sempre le stesse. Quando ci viene chiesto cosa vogliamo fare da grandi, spesso entriamo nel pallone e non ci vediamo in nessuno dei mestieri tradizionali che ci vengono offerti. Eppure, il mondo del lavoro, è un infinito vastissimo, quasi sconfinato di possibilità a cui spesso non pensiamo e che invece sono lì davanti a noi. Basti pensare al settore musicale: al di là di quello che si potrebbe pensare, non serve un’ugola d’oro per poter trasformare la musica nel proprio mestiere. Se ci riferiamo all'intero settore culturale e creativo, si contano 1,5 milioni di persone in Italia, ossia un 6,1% del totale degli impiegati nel nostro Paese. Di queste possiamo dire che 400mila sono quelle impiegate direttamente nel settore musicale, ma il dato potrebbe essere sottostimato per via della mancanza di una mappatura.
Anche per questo nasce il progetto Le professioni dell’audiovisivo e della musica dal vivo post-Covid raccontate dai ragazzi, il nuovo progetto di Laboradio in partnership con il MEI - il meeting delle etichette indipendenti di Faenza. Il laboratorio è partito a fine agosto con le classi del Liceo Laura Bassi di Bologna, coniugando e integrando le competenze già naturalmente presenti nell’ambito scolastico con le attività di formazione e media literacy di Laboradio e l’esperienza di un player storico nel settore come MEI. Il racconto delle professioni della musica dal vivo è quanto mai necessario oggi, dopo più di un anno di inattività del settore in tutto il mondo: in un momento delicato come quello della ripresa delle attività dell’industria della musica dal vivo, questo progetto nasce con la volontà di far conoscere ai ragazzi un “mondo esterno” estremamente affascinante, un settore professionale numericamente importante ma ancora poco conosciuto e valorizzato a livello scolastico.
La musica dal vivo è infatti uno dei pilastri fondamentali dell’industria discografica e fa registrare continue percentuali di crescita sia come pubblico che come fatturati: l’Italia, prima della pandemia globale, era il sesto mercato al mondo per quanto riguarda la musica dal vivo. Nonostante le proporzioni e l’impatto economico della musica dal vivo nel comparto artistico-musicale, molto di rado le studentesse e gli studenti hanno l’opportunità di vedere in prima persona come funziona davvero il dietro le quinte di un concerto o di un festival musicale sbirciando il dietro le quinte.
I ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto realizzeranno quindi non soltanto un video documentario dedicato alla ripresa estiva delle attività e alle professioni della musica dal vivo del loro territorio, ma anche un radio documentario sui mestieri della musica live (realizzato nello studio di registrazione di cui la scuola è dotata da diversi anni e dove gli studenti hanno già realizzato numerosi progetti in collaborazione con Laboradio) diviso in 4 podcast dalla durata di 15 minuti l’uno che verrà mandato in onda sulle frequenze AM, FM e DAB del Media Literacy Network e una campagna di comunicazione social su TikTok, Instagram e Facebook, rivolta alla promozione dei prodotti realizzati e delle esperienze vissute.
Dopo una settimana dedicata alle lezioni frontali e gli incontri con gli esperti, infatti, i ragazzi andranno a documentare sul campo lo svolgimento dei festival settembrini in programma sul territorio bolognese, accompagnati e guidati dai professionisti di Laboradio. Così facendo i ragazzi avranno modo di scoprire, oltre alle professionalità legate al mondo della musica dal vivo, anche come realizzare una serie di podcast e un documentario, oltre a conoscere nuove rassegne e festival del proprio territorio a cui approcciarsi con uno spirito nuovo.