Il Covid ha fermato la musica?
Lo stop alle esibizioni ha avuto un forte impatto sul mondo musicale, e gli artisti hanno affrontato il problema in modi diversi
Matteo Padroni | 14 maggio 2021

Questo periodo di pandemia ha, ovviamente, interrotto i tour dal vivo e i concerti bloccando una grossa fetta del settore musicale, che rappresenta il 9% del settore culturale e che fattura 250 Mln di euro annui. Una perdita molto grossa, anche considerando il suo impatto sul settore del turismo, che però viene spesso ignorata e svalutata.

La musica non si ferma

Ma l’epidemia è riuscita davvero a fermare la musica? Fortunatamente la risposta è no. Durante questi mesi gli artisti si sono ingegnati per mettersi in contatto con il loro pubblico attraverso le piattaforme social digitali. Sono numerosi i musicisti e cantanti che hanno tenuto concerti in diretta Facebook e Instagram, senza contare le collaborazioni di alcuni artisti esteri come Travis Scott e Marshmallow, che hanno tenuto dei concerti virtuali sul noto videogioco Fortnite.

Mettere in pausa la produzione?

Tuttavia, la situazione del tutto insolita ha spinto molti artisti a mettere in pausa e rallentare la loro produzione musicale. Molti rapper italiani hanno scelto di non pubblicare nuova musica perché non vogliono che essa venga associata al periodo di quarantena e pandemia. Recentemente infatti il noto rapper milanese Lazza ha affermato nelle sue stories di non voler pubblicare il suo nuovo disco fino alla riapertura dei concerti. Molti artisti hanno appoggiato tale scelta per la paura che i prodotti pubblicati in questo periodo possano essere svalutati. 

Altri invece si schierano dalla parte opposta. Tra questi, Gemitaiz, rapper romano, afferma “la musica è musica, il resto non conta” invitando i suoi colleghi a non bloccare le loro produzioni, soprattutto in un momento così difficile e bisognoso di ispirazione.

 

Foto: Gemitaiz | Raphael Mair su Wikimedia Commons