In un momento di emergenza come quello che abbiamo vissuto e stiamo continuando a vivere, i lavoratori del mondo dello spettacolo (e della cultura in generale) sono tra coloro che vengono maggiormente marginalizzati.
Anche per questo motivo è nato “La musica che gira”, un coordinamento composto da manager, produttori, artisti, musicisti, tecnici, consulenti, promoter, etichette discografiche, agenzie di booking, proprietari di live club, uffici stampa. Non si tratta di un sindacato né di un’associazione di categoria ma di una piattaforma di confronto tra lavoratori, imprenditori e professionisti della musica e dello spettacolo che vogliono fare tutto il possibile per rispondere alle conseguenze negative della crisi in cui ci troviamo e stimolare una riforma definitiva del settore.
Le loro proposte? Principalmente sono quattro: garantire a tutti l’accesso alle tutele sociali; supportare le attività imprenditoriali del settore “musica dal vivo”; stimolare una riforma definitiva del settore e una ripresa con nuove logiche della produzione e del consumo culturale; incentivare gli investimenti Green su innovazione e tecnologia.
Per riuscire a ottenere quanto richiesto il coordinamento sta lavorando da settimane con giuslavoristi, economisti, consulenti del lavoro e realtà accademiche, si sta confrontando con la politica e le istituzioni e sta dialogando con molte realtà del settore.
Sul loro sito www.lamusicachegira.it potete trovare il documento programmatico nella sua interezza e le firme degli oltre 4800 professionisti che hanno voluto “metterci la firma”, per ribadire l’urgenza e l’importanza di un confronto costruttivo con il Governo, con un tavolo tecnico convocato dal Ministero che si possa fare il prima possibile.