“L’ispirazione arriva come il raffreddore… Musica e parole viaggiano insieme sulla stessa strada”, ci dice Enrico Nigiotti. Classe 1987, accetta di scambiare qualche battuta con noi mentre è in fase di preparazione del suo tour.
Cosa ti ha spinto a intraprendere questa carriera? Quali sono stati i tuoi modelli da bambino e quali sono le tue fonti d’ispirazione/influenze oggi?
Potrei risponderti alle tre domande nella stessa maniera: me stesso.
Quali sono i consigli che daresti ad un ragazzo che sta muovendo i primi passi nel mondo della musica e che vorrebbe vivere di questo?
La cosa più importante è senza dubbio essere sicuri di sé stessi! Se tre anni fa mi avessero detto a che punto sarei arrivato, non ci avrei creduto. Bisogna mantenere sempre alta la qualità delle canzoni che si producono, non bisogna scrivere tanto per scrivere ma è necessario dare a ogni canzone l’importanza che merita.
Il tuo ultimo album si chiama Cenerentola e altre storie...: come mai questo riferimento “fiabesco”? Ti senti un po’ il “principe azzurro” del 2020?
In realtà mi sento proprio Cenerentola! Ho cercato per tanto tempo di diventare “principessa”, cioè arrivare a fare della mia passione un mestiere. Oggi si dà poco spazio alla fantasia e, ogni tanto, riempirsi la testa di fiabe, illusioni e sogni è un antidoto per digerire ciò che ti presenta davanti la vita.
Come ti stai preparando per il tour?
Sognando il mio pubblico ogni secondo: non mi preparo in maniera specifica.