Daniele Incicco, William D’Angelo, Davide Fioravanti, Nacor Fischetti, Alessandro Mariani e Matteo Grandoni sono i componenti della band La Rua, gruppo musicale il cui nome, in dialetto ascolano, indica le piccole vie che conducono al centro storico del comune marchigiano.
La via del successo, tuttavia, l’hanno trovata sui palchi di Amici 15 e dell’ultima edizione di Sanremo Giovani, dove si sono classificati secondi.
2004, Ascoli Piceno: una data e un luogo che credo vi scaldino i cuori. Che ricordi avete di quei giorni? La vostra motivazione, con il passare degli anni, é cambiata?
Beh, ricordiamo l’entusiasmo nell’iniziare una nuova avventura, che mescola un nuovo genere come il new folk con la struttura della canzone italiana. Ed è lo stesso, identico entusiasmo che continuiamo ad avere oggi quando possiamo far ascoltare i nostri brani dal vivo.
Come vi sentite nel panorama musicale italiano, dominato ormai dal trap e dal rap? Pesci fuor d'acqua?
Pensiamo che sia necessario rimanere se stessi, nonostante le mode e comunicare nella maniera più genuina possibile. Se non entri nel cuore delle persone per quel che sei realmente, rischi di passare insieme alla moda del momento.
Ognuno di noi ha un suo punto di riferimento, una figura da cui trarre ispirazione....Voi avete un artista che considerate un vostro maestro da seguire?
Essendo sei menti differenti, non abbiamo un unico artista di riferimento, ma cerchiamo di unire vari spunti di ognuno di noi. Si passa dal jazz all’elettronica, dal cantautorato italiano a quello americano … la lista sarebbe bella lunga!
"Devi essere almeno laureato e avere un abito firmato", questo é il verso iniziale del vostro singolo "Per motivi di insicurezza”: con la vostra musica che messaggio volete trasmettere ai vostri ascoltatori?
È un invito a non lasciarsi limitare dagli stereotipi che la società ci presenta ogni giorno. Ognuno di noi è unico a suo modo e deve conservare con forza il suo “non essere positivo alla normalità”.
Siete una band giovane, composta da giovani...che consigli dareste a coloro che si avvicinano per la prima volta alla musica? Quali sono le più grandi difficoltà che, secondo voi, si possono incontrare nella scalata al successo?
Le porte in faccia e i no sono dei momenti critici da gestire, che, al tempo stesso, se sai superare, diventano un bagaglio di esperienze che ti rafforzano e migliorano in tutto quel che fai. L’errore più grande sarebbe cedere al primo no! “Esisti, resisti, insisti” come dice il nostro brano “Finché il cuore batte”.
Da Sydney a Tokyo, passando per Bruxelles, quali sono le vostre aspettative sul tour mondiale?
Già le parole “tour mondiale” dicono tutto! Stiamo contando i secondi che ci separano dalla partenza: avremo la possibilità di portare la nostra musica e la musica italiana in generale nelle città più grandi del mondo, in paesi che sono estremamente sensibili e altamente ricettivi verso ogni tipo e genere musicale. Questo per noi non può che essere un onore, oltre che un’esperienza davvero unica e irripetibile!