La fotografia come riscatto sociale. A Prato la mostra Kene/Spazio, un progetto di Mohamed Keita
Massimiliano Colletti | 20 febbraio 2020

Inaugura il 19 febbraio 2020 alle 18,30 (fino al 20 marzo), presso il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato diretto da Cristiana Perrella, KENE/Spazio. Un progetto ideato da Mohamed Keita promosso da Fondazione Pianoterra Onlus.  A cura di Sara Alberani, la mostra che parte da Prato, per viaggiare nelle città di Milano, Roma, Napoli, nasce da un progetto unico nel suo genere.

Il fotografo Mohamed Keita, 26 anni, proveniente dalla Costa d’Avorio, arriva nel 2010 a Roma, come rifugiato politico. L'incontro con la fotografia rappresenta una svolta, divenendo presto una professione, che Mohamed decide di condividere con gli altri, usando l’arte come strumento di ricerca urbana e come mezzo di trasformazione sociale. Nasce così KENE (che in Mandingo significa Spazio), un viaggio che riporta Keita in Africa, in Mali, a Bamako, con l’obiettivo di creare uno spazio dove i ragazzi possano imparare la fotografia come punto di partenza verso un'educazione primaria e un accrescimento culturale.

Nell'estate 2017, infatti, grazie all’incontro con Pianoterra, Keita coinvolge 10 ragazzi e avvia un laboratorio di fotografia nel quartiere di Kanadjiguila, instaurando un rapporto alla pari con gli allievi.
La fotografia si fa scambio, restituzione, ascolto, partecipazione, ma anche opportunità di lavoro: KENE è un luogo di didattica, di cooperazione, e conoscenza, che forma i giovani del Mali grazie al potere della fotografia. “Con i corsi, il materiale e le macchine fotografiche, forniamo ai ragazzi di Kanadjiguila gli strumenti per raccontare anzitutto se stessi e il loro mondo”, spiega Mohamed Keita.

"KENE è un viaggio in Mali attraverso gli occhi di chi lo vive tutti i giorni, lontano dalla costruzione fotografica a cui siamo abituati. Visto con occhi occidentali dobbiamo dedicare alcuni minuti a togliere il velo di esotismo e fascinazione che lo scenario africano esercita su di noi. Con quale sguardo osservare le moltissime immagini che questo laboratorio sta producendo? L’unicità di KENE risiede proprio nello spazio autocostruito dedicato alla formazione visiva e che porta a diverse fasi di esplorazione, discussione, rielaborazione all'interno del gruppo. I risultati sono inaspettatamente vicini a un certo tipo di fotografia d'autore, alternando forme che spaziano dalla fotografia pittorica, al ritratto, a quella di reportage”, spiega la curatrice Sara Alberani.

La mostra presso il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci documenta questa esperienza attraverso 5 fotografie di Mohamed Keita - i cui scatti sono stati esposti nell'ambito della XIV edizione di FotoGrafia festival internazionale di Roma, a Londra, all'Istituto Italiano di Cultura e presso Palazzo Querini, nella mostra Rothko in Lampedusa, in occasione della 58. Biennale Arte di Venezia- circa 50 immagini realizzate dai giovani studenti in Mali. Non mancherà una documentazione di quanto realizzato nei laboratori e momenti didattici.

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